Mostre

Ernesto Portas

Data della mostra: dal 11/01/2011 al 21/01/2011

Nato a Badalona (Spagna) nel 1938 è ormai, da anni, cittadino italiano.

Presentato da: Nicola Micieli, Roberto Sabatelli, Gregorio Rossi, Giorgio Trevisan, Gianfranco Magonzi, Carmela Taibi, Mario Portalupi, Anna Ratti Picciotti, Vera Meneguzzo, Mercedes de Caso Bernal, Emilio Giovanneschi, Luigi Servolini.

Ha esposto a: Carpi, Sala Duomo; Viterbo, Palazzo della Provincia; Torino, Palazzo Nervi; Livorno, Bottega d'Arte; Firenze, Villa Guicciardini; Livorno, Sala del Balì; Livorno, Palazzo Rosciano; Napoli, Istituto Santiago de Campostela; Bergamo, Ex Ateneo; Castellina Marittima, Ecomuseo dell'Alabastro; Brindisi, Palazzo Guerrieri; Follonica, Civica Pinacoteca Amedeo Modigliani; Livorno, Fortezza Nuova.

"Sono stato forse, nel 1968, il suo primo biografo: e mi è caro rivederlo adesso nel maturo compimento sempre coerente del suo cammino .. Ernesto Portas dimostra anzitutto di saper giocare - su una tematica solo apparentemente circoscritta (nudi femminili, scorci di figure, natura morte, paesaggi, angoli di cucina), ma difatti ricca di astrazioni formali e coloristiche e rievocazioni mentali - sui valori architettonici della composizione e sul taglio del quadro, su un impeto e uno scatto cromatico suoi caratteristici che gli consentono di creare felicemente anche particolari intonazioni monocrome in rosso, blu, ecc. Certe angolosità, certe crudezze, certe storture disegnative che in altri sarebbere difetti ed errori, chiaramente denotano nel Portas il segno indefettibile della sua "personalità". Sa trattare pure il quadro di composizione con figure maggiori del vero, sempre ben armonizzando; e nel suo studio si accantonano in piedi rotoloni di carte, sulle quali il pittore nella sua impetuosità creativa ha dipinto con tinta ad olio liquida o disegnato a china e a matita oppure semplicemente abbozzato ampie scene, cogliendone sempre la necessaria centralità dei soggetti e la loro viva significazione. Quando così sentito, certo poi suo gusto decorativo, anche se talvolta ben appariscente, è pure arte; e quando sono lasciate zone intere chiare o bianche sulla tela sempre è evitata l'illustrazione."

Luigi Servolini

"I quadri di Ernesto Portas sono pieni di esistenza, di essere, di un complesso mondo di sguardi nel quale si è preoccupato di mescolare il mistero - primitivo, enigmatico e geroglifico come quello di Hermes - e la bellezza, la luce interna, l'equilibrio e le ombre in un primo piano ancorato a un mare che s'intuisce. Questa è stata forse la sua ansia e la sua insonnia, la sua cura ed il suo interesse, dentro una pulsazione quieta e sicura per definire la realtà della sua pittura in una miscela di spirito: una miscela di un qualcosa non palpabile molto al di sopra della materia. E' l'anima che da vita come un soffio d'alito e che non si trova in contenitore sicuro nè fisso facilmente acquisibile in un qualsiasi negozio odoroso di solventi ed oli. E' lo spirito che ha una brillantezza fortemente mediterranea di luci arancioni, di fiori nel suo perfetto equilibrio di pace, di fiammate rifulgenti di vele d'imbarcazioni dove la traversata si prevede sicura e senza tempeste, di donne che t'indicano e ti parlano nei loro silenzi, coi loro sguardi imperituri e per niente lenti, dentro una natura quasi perfetta dove non manca, se si sa bene ascoltare, neanche il dono della parola perchè catturano a loro volta il tuo sguardo ed il tuo silenzio e rimani nell'attesa di capire i loro misteri e il loro bisogno d'amore abbandonandoti nei loro spazi infiniti."

Emilio Giovanneschi

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