Storia

La storia del Museo M.A.C.I.A.

Il Museo di Arte Contemporanea Italiana in America nasce nel 2004 a seguito del progetto nato nel 2002, in occasione della mostra allestita per le celebrazioni del Cinquecentenario del IV viaggio di Colombo, grazie alla collaborazione tra Gregorio Rossi e l'Ambasciatore Gioacchino Carlo Trizzino.

Il Museo MACIA ha come scopo primario quello di divulgare l'attività artistica della nostra Nazione, così come si sviluppa nei giorni odierni, con le modalità dei musei progressivi di arte contemporanea. Il Museo di Arte Contemporanea Italiana in America ha sede a San Josè in Costa Rica perchè questo Stato è l'unico ad aver abolito l'esercito fin dal 1947, tant'è vero che le Nazioni Unite lo hanno scelto per edificarvi l'Università per la Pace. Il Museo è una struttura in divenire che continuamente si arricchisce tramite l'acquisizione di nuove opere dietro indicazione di critici, storici dell'arte ed addetti ai lavori. Il Museo pubblica una collana sugli artisti contemporanei italiani.

 


"Tutti i risultati raggiunti fino ad ora sono stati possibili solo grazie alla generosità, nonché al costante impegno, di tante personalità ed istituzioni del mondo della cultura, a cui va il nostro ringraziamento più sentito.

E’ per me motivo di orgoglio lasciare, al momento della conclusione del mio mandato come Ambasciatore d’Italia in Costa Rica, questa nuova istituzione che è il Museo di Arte Italiana Contemporanea, quale ulteriore testimonianza di un felice rapporto fra i due Paesi, tanto ricco quanto antico. Non posso concludere senza estendere il mio ringraziamento anche a tutti gli altri che hanno pure contribuito a tale iniziativa: Autorità ed amici costaricensi ed italiani qui residenti, senza i quali l’iniziativa sarebbe rimasta sterile e priva di ogni reale significato, ma anche tutto il personale di questa Ambasciata, per l’impegno e l’attenzione mostrati nel coadiuvare la difficile azione per porre in essere un’iniziativa così fuori dal comune, che ha trovato sempre un sostegno dall’altra parte dell’oceano nell’Ambasciata di Costa Rica in Italia e nell’Istituto Italo-Latino Americano.

Un particolare ringraziamento vorrei rivolgerlo all’Eccellentissimo Presidente della Repubblica del Costa Rica dal 2002 al 2006, Dr Abel Pacheco de la Espriella, per avermi voluto incoraggiare, col calore che gli è solito, a portare avanti l’iniziativa della creazione del Museo fin dal momento in cui l’ho reso partecipe di tale idea illustrandogliene l’alto valore simbolico: il Presidente ha subito mostrato forte apprezzamento per il progetto e dichiarato la sua più generosa disponibilità a sostenerlo. Ringrazio dunque il Presidente Abel Pacheco – uomo di eccelso livello, dai valori profondi ricercati e mantenuti con la sensibilità propria del fine poeta che egli è – e la sua squisita consorte, Dona Leyla de Pacheco – la cui infinita dolcezza traspare dai toni delicati e pacati delle sue belle opere pittoriche – per la grata amicizia con cui hanno voluto onorare mia moglie Murielle e la mia persona nei quattro anni della nostra permanenza in questo meraviglioso Paese che è il Costa Rica.

L’idea portante di questo museo, che vede nell’arte un linguaggio universale di pace, ha trovato, quasi fosse una logica e predisposta conseguenza, un nuovo e forte sostegno dall’attuale Presidente  della Repubblica di Costa Rica Oscar Arias Sanchez, Premio Nobel per la Pace, che ha sposato questa iniziativa con entusiasmo e determinazione. Infatti durante la sua prima visita culturale in Italia finalizzata anche all’inaugurazione della mostra di Jimenez Deredia a Firenze, ha voluto incontrare i rappresentanti dell’Associazione Museo di Arte Contemporanea Italiana in America e sin da quel momento ha garantito il suo sostegno.

Il mio convincimento sulla validità di vedere l’arte come uno dei punti di forza dell’Italia nel mondo, mi ha spronato a iniziare un processo di creazione di un analogo museo in Nuova Zelanda, dove adesso sono Ambasciatore, e dove l’idea ha trovato subito l’entusiasmo ed il supporto delle Autorità locali; presso l’Ambasciata d’Italia è già disponibile un primo nucleo di opere intorno alle quali può nascere il museo.

Un’istituzione del genere trova valenza in un riscontro internazionale come quello del massimo palcoscenico dell’arte che è la Biennale di Venezia, infatti  nella 51esima e 52esima edizione, grazie alla sinergia ed al lavoro in divenire con l’Ambasciata di Costa Rica e l’Istituto Italo-Latino Americano, sono stati resi omaggi ad alcuni artisti del museo, sviluppatisi anche in preziose edizioni. Si sono editi così volumi presentati a Palazzo Cavalli Franchetti e all’Ateneo Veneto su Piero Sani, Maria Laura Bonamici Pallini, Luca Zampetti, Giancarlo Montuschi e Francesco Mariani; è stata anche allestita una mostra su Patrizio Beccaria in Cà Zenobio al Collegio Armeno.

Formulo dunque l’augurio che il Museo di Arte Italiana Contemporanea possa continuare a disimpegnare negli anni a venire quel ruolo di ponte fra due mondi e fra gli animi delle persone che ne fanno parte."

Gioacchino Carlo Trizzino, Ambasciatore d’Italia