Maria Laura Bonamici Pallini
Nata a Follonica (GR). Presentata da: Jolanda Petrobelli, Stefania Maccelli, Gregorio Rossi, Roberto Sabatelli."Quando si parla di scultura è impossibile non essere assaliti dal pensiero del confronto, ed il paragone per eccellenza, quello assoluto è con la scultore insuperato e forse insuperabile; l'opera allora l'opera allora sarebbe solo quella che si fa per via di levare, è quella della pietra, del marmo, dello scalpello. Maria Laura Bonamici Pallini reallizza invece per via di porre così come la pittura, aggiungendo e modificando, quasi la sua scultura fosse un racconto. Lo scultore contemporaneo dunque si mette in gioco e scende in gara in un confronto con una miriade di capolavori, con tremila anni di risultati eccezionali ... La scultura di Maria Laura Bonamici Pallini invece scaturisce dalla semplicità di sentimenti archetipi, è immediata e la vedrei già conclusa in ogni primo abbozzo, anche se questo in realtà costituisce solo lo scheletro su cui la figura si viene a comporre. Il processo creativo meditato intellettualmente avviene in una seconda fase, quando l'artista modella ulteriori apporti in vetroresina, con questa materia a lei congeniale e duttile che le permette di estendere nello spazio l'idea primitiva della sua creazione. Ogni sua opera non deriva dalla sola necessità di rappresentare e non è il risultato di un progetto meditato e fermato sulla carta tramite l'appunto dei dettagli che dalle due dimensioni vengono poi trasferiti in volumi tridimensionali. Queste sculture sono l'equivalente di uno sgorgare di parole, di confidenze con le quali comunica i pensieri più intimi, ciò che abbiamo nell'animo e che troppo spesso vi rimane imprigionato per tutte quelle contingenze che scandiscono gli impedimenti della quotidianità. Maria Laura Bonamici Pallini quando realizza la sua scultura canta esattamente come quando lo fa accompagnata dal pianoforte, ma in questa circostanza il suo è un canto intimo e silenzioso: è il tentativo di cristallizzare la melodia nelle sue figure di vetroresina."
Gregorio Rossi
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